Il titolo di questa opera di Luigi Ontani è comprensibile osservando l'immagine di questo acquarello. Si tratta di un giovane che ha un piede di elefante e l'altro che simboleggia una scimmia, lo si capisce dalla coda. La figura che attorciglia il ragazzo non è un serpente ma la proboscite di un elefante la cui parte terminale non è che il volto di Ontani. Questa situazione prende spunto dai viaggi di Ontani in India dove si possono vedere gli elefanti che attorcigliano la proboscite attorno al conducente per poi collocarlo in groppa.