Per Giorgio Griffa la pittura non è mai stata una semplice attività creativa, ma piuttosto un processo conoscitivo, qualcosa a cui l’artista partecipa per penetrare nella dimensione dell’insondabile e dell’inesprimibile. “Il punto fondamentale”, afferma, “è che le altre forme di pensiero e di azione umana non riescono a farsi strumento di conosc...
Omaggio a Christo
Cosimo Bruno
Sul finire degli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta gli artisti avvertirono il bisogno di stringere un confronto attivo con il mondo a loro circostante. Se in un primo momento tale dialogo porterà all’appropriazione e all’inclusione di oggetti reali, quotidiani, nell’opera, in un secondo momento si assisterà ...
Giorgio Griffa. Gli anni Settanta
di Ivan Quaroni
Gli anni Settanta sono stati, artisticamente, un periodo compresso tra l’impostazione rigorosa delle neoavanguardie concettuali, minimaliste e poveriste e i successivi ritorni alla pittura di esperienze come la Transavanguardia, la Haftige Malerei, la Figuration Libre, la Bad Painting e il Gra...
Paolo Masi
IL FERVORE DELLA RICERCA
Uno studio approfondito, una piacevole lettura, un'animata conversazione sul multiforme sviluppo artistico avvenuto negli anni settanta del novecento: qualsiasi sia il motivo o il pretesto, l'impressione è che, a un certo punto, gran parte della critica d'arte abbia fatto buon viso a cattivo gioco e si sia l...
Nell’arabesco si sommano il tempo circolare e il tempo lineare. Infatti l’arabesco ritorna sempre su se stesso e nel contempo si sposta in un altro punto. Giorgio Griffa
Segni anonimi appartenenti a qualsiasi mano portano al loro interno almeno trentamila anni di memoria e, lasciati indeterminati, non pongono preferenze sul passato. La mia me...
Alle fondamenta della mostra "RICCARDO GUARNERI - Le Carte" risiede una certezza assoluta e condivisibile benché, al momento, abbia ancora necessità di essere chiarita: Riccardo Guarneri non è un artista analitico; e, in quanto manchevole di questa indispensabile premessa intellettuale, lui e le sue opere non possono appartenere totalmente alla ...
[…]Del Pezzo, che dal 1960 si era trasferito a Milano, su invito di Enrico Baj e di Arturo Schwarz, cominciava a forgiare un suo proprio linguaggio, in cui erano all'epoca evidenti le suggestioni e le influenze, tra di loro variamente combinate, del movimento nucleare, del surrealismo e della metafisica, di Burri e di Tàpies. In quelle opere ci ...
SOUVENIR D’ITALIE …
di Ivan Quaroni
“Nessun grande artista vede mai le cose come realmente sono. Se lo facesse, cesserebbe di essere un artista.”
(Oscar Wilde)
Immaginare significa avventurarsi in un territorio sconosciuto in cui è possibile compiere delle scoperte. Non è solo un processo inventivo, ma qualcosa che attiene alla dimensione co...
Tutto parte dallo stupore di un bambino che osserva mondi lontani con il telescopio: galassie, costellazioni, pianeti, satelliti, tanto distanti quanto vicini grazie a quel tubo puntato verso l’infinito. È la luce, allora come adesso, il filo conduttore di un percorso che dalle stelle porta prima alla fotografia per approdare poi alla pittura. E...
Mario Raciti. 1967 -2017
Il senso dell’Oltre
Alberto Barranco di Valdivieso.
Mario Raciti prosegue, da quasi sessant’anni, una ricerca artistica complessa, per questo motivo va compreso il significato autentico del suo segno pittorico e le ragioni che con lo svolgersi degli anni egli ha sviluppato attraverso una personale poetica del segno e...
NELLE PIEGHE DELLA PITTURA
Marco Meneguzzo
In un testo dello scorso anno su Umberto Mariani parlavo di un discrimine temporale – di un “prima” e di un “dopo” – nella sua attività, per verificare criticamente se questo esistesse davvero, o non fosse soltanto un termine di comodo per indicare rapidamente una scelta di campo che forse oggi non ha...
L’incognita ineludibile nell’arte di Vanna Nicolotti
Di Ivan Quaroni
La transizione tra gli anni Cinquanta e Sessanta segna in tutta Europa la nascita di gruppi artistici variamente impegnati nel campo delle ricerche ottiche, cinetiche e programmate, accomunate dall’uso di un linguaggio nuovo, incentrato sull’analisi dei meccanismi di percezi...
Vanna Nicolotti.
Lo spazio contenuto
di Ivan Quaroni
“Nello spazio, l'universo mi comprende e m'inghiotte come un punto; nel pensiero, io lo comprendo.” (Blaise Pascal, Pensieri, 1670)
Per comprendere la ricerca di Vanna Nicolotti, è necessario risalire al fondamentale ruolo ricoperto dalle indagini spazialiste nate sulla scia del celebre M...
Alberto Biasi. Dinamismo virtuale.
di Ivan Quaroni
“Nella fisica moderna, l'universo appare come un tutto dinamico, inseparabile, che comprende sempre l'osservatore in modo essenziale.” (Fritjof Capra, Il Tao della fisica, 1975)
A cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta, si assiste, in Europa, a una straordinaria, quasi simultanea, fioritur...
Giuseppe Uncini. L’artista come homo faber.
di Ivan Quaroni
Ripensare oggi, con un minimo di distanza critica, la traiettoria evolutiva dell’opera di Giuseppe Uncini significa, inevitabilmente, rilevarne l’impressionante coerenza formale e l’estrema compattezza concettuale. La sua ricerca è stata, attraverso ogni ciclo di lavori, passaggio dop...
Vanna Nicolotti: il gesto programmato
Alessandro Azzoni
Il Novecento segna una importante cesura nella cultura umana; nel 1957 ha inizio l’Era spaziale, con il lancio del primo satellite. Siamo in un’era totalmente nuova: il pianeta Terra è totalmente antropizzato, colonizzato dall’uomo; si tende verso l’infinito, verso dimensioni altre, verso...
Negli anni Sessanta, Turi Simeti è tra coloro, che aderiscono all’idea di ristabilire un “grado zero” della pittura, attraverso la ridefinizione dei principi costitutivi dell’immagine e l’indagine dei meccanismi primari di percezione. Le premesse erano già contenute nel Manifesto Blanco di Lucio Fontana (1946), là dove si affermava che “oggi la ...