Salvo, Salvatore Mangione, nasce a Leonforte in provincia di Enna il 22 maggio 1947. Trascorre l'infanzia in Sicilia e nel 1956 si trasferisce con la famiglia da Catania a Torino. Fin dall'infanzia mostra una spiccata attitudine per il disegno e nel 1963 partecipa, con un lavoro tratto da Leonardo, raffigurante una testa di vecchio, alla 121^ Esposizione della Società Promotrice di Bella Arti. Dipinge e vende copie da Rembrant, Van Gogh, Fontana, Chagal, etc.Tra il settembre ed il dicembre 1968 è a Parigi dove si immerge nel clima culturale che si crea attorno al Movimento Studentesco. Rientrato a Torino, inizia a frequentare gli artisti della nuova generazione che operano nell'ambito dell'arte povera e che trovano un punto di riferimento nella galleria di Gian Enzo Sperone. Conosce Boetti, del quale diventa amico, Merz, Zorio, Penone ed i critici, Renato Barilli, Germano Celant e Achille Bonito Oliva. In questo periodo si dedica all'arte concettuale mediante montaggi fotografici, tipo gli autoritratti benedicenti, scritte ed incisioni su marmo. Nel 1972 partecipa a Documenta 5 di Kassel. Il 1973 è l'anno della svolta, nel senso di un ritorno alla pittura con il recupero delle tecniche tradizionali incominciando con i suoi d'après, come l'autoritratto come Raffaello del '70. Dal '76 prende il via una serie di paesaggi mitologici con cavalieri tra ruderi archeologici con colori che diventano via via più brillanti ed accesi. Questa produzione suscita un notevole riscontro di critica e l'interesse dei collezionisti, tra i quali Friedrich Erwin Rentschler che nella sua vasta raccolta di arte contemporanea dedica a Salvo particolare rilievo. Tra il 1982 ed il 1983 la sua notorietà si consolida ulteriormente a livello europeo. Dopo l'ampia retrospettiva organizzata nel marzo 1982 al Museum Van Hedendaagse Kunst di Gand, nell'aprile dell'anno seguente sono riunite al Kunstmuseum di Lucerna le opere più significative dal 1973, che subito dopo, in luglio, il Nouveau Musée di Villeurbanne presso Lione propone al pubblico francese. Nel 1984 partecipa alla XLI Biennale di Venezia. Tra il 1985 ed il 1988 vengono allestite sue personali in Italia ed all'estero, in sedi pubbliche e private. Nel marzo e nel dicembre 1985 espone presso la Galleria dell'Oca di Roma e la Galleria La Bertesca di Genova. Nel 1986 le esposizioni dei lavori recenti da Barbara Gladstone a New York ed alla Galleria del Milione a Milano riscuotono un considerevole successo e vengono seguite dalla grande retrospettiva inaugurata alla Rotonda di via Besana a Milano nel dicembre 1987.
Nel gennaio 1991 a Torino la Galleria in Arco di Sergio Bertaccini propone una serie di Interni con funzioni straordinarie. L'attività espositiva prosegue regolarmente in Italia e all'estero, in particolare in Germania, dove il 25 settembre 1992, alla Galerie Kaess-Weiss di Stoccarda, si inaugura una personale nella quale appaiono recenti paesaggi montani, stazioni ferroviarie e chiese umbre che una luce metafisica astrae dal tempo.
Dal 1993 al 1995 si alternano mostre tra Monaco, Milano e Colonia. Nel 1998 ed il 1999 si susseguono importanti esposizioni in spazi pubblici, a Bologna alla Galleria d'Arte Moderna ed all'ex Convento dei Cappuccini di Caraglio. Nel gennaio 2002 la nostra galleria organizza una mostra che viene successivamente trasferita a Bologna nella cornice di Arte Fiera 2002. Una seconda mostra viene organizzata dalla nostra galleria nel periodo settembre-novembre 2007. Muore a Torino il 12 settembre 2015
Per Arte Figurativa si intende quel genere di pittura che è semplicemente la rappresentazione della realtà che ci circonda o che si suppone di rappresentare ambientando l'opera nel suo contesto storico. Spesso quindi l'opera figurativa ha un significato descrittivo, di fatti accaduti, o allegorico. Sotto il blocco sovietico, e in parte in Italia, l'Arte Figurativa fu molto condizionata da vincoli ideologici in quanto doveva essere comprensibile dalle masse e volta a celebrare i successi, solitamente presunti, delle élites che governavano quei paesi. In Italia si distinse Renato Guttuso in quanto seppe elaborare un linguaggio nuovo che sfociò in opere come La Vucciria e Caffè Greco. Tra gli artisti stranieri citiamo Francis Bacon, Graham Sutherland, Lucian Freud, Otto Dix, George Grosz ed altri tutti con con una interpretazione personalissima dei soggetti e della tecnica pittorica