Questa è un'opera di Salvo che ha per tema la rappresentazione delle rovine archeologiche di un ambiente mediterraneo, segnatamente siciliano. Salvo lasciò la Sicilia con la famiglia quando aveva cinque anni trasferendosi a Torino. Ma evidentemente il fascino della terra natia, probabilmente raccontata dai genitori, e una presa di coscienza delle proprie origini, che sono quelle greco-siciliane, l'ha portato sovente a rappresentare dei paesaggi archeologici che sono solo sognati o immaginati. Inoltre il luogo è sul mare e quindi in questo caso Salvo avrà immaginato le rovine di una città come Imera o Selinunte. Di Imera, distrutta dai cartaginesi, restano pochissime testimonianze, qualche basamento di qualche tempio e qualche colonna. Di Selinunte ci restano molte testimonianze del suo passato, templi, edifici, piazze, ippodromo.
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