Paolo Masi
Biografia
Correnti Artistiche
Analisi di Mercato
Contributi
Paolo Masi è nato nel 1933 a Firenze, dove vive e lavora. Dopo le prime esperienze informali degli anni cinquanta, negli anni sessanta inizia a lavorare "trasformando" i materiali. Questa sperimentazione lo conduce al gruppo di ricerca estetica Centro F/Uno ( con Baldi, Lecci e Maurizio Nannucci). Negli anni settanta Masi si avvicina alla Pittura Analitica lavorando sulla ritmicità della scomposizione. Vive qualche tempo a New York e rivolge la sua attenzione agli elementi urbani più semplici (tombini, muri, pavimenti) che riproduce sia con le polaroid che con la tecnica del frottage. Nel 1974 la sua "attenzione analitica" si sposta sulle "Tessiture" (tele cucite) e soprattutto sui cartoni da imballaggio, che tratta con varie tecniche pittoriche e non, per elaborare in modo assolutamente personale la struttura di quel materiale povero. Contemporaneamente fonda "Zona" insieme a Maurizio Nannucci, spazio collettivo no profit per l'arte. Dal 2000 questa esperienza si trasformerà, sempre a Firenze, nella gestione di un nuovo spazio collettivo chiamato "Base".
Tra le sue numerose mostre spiccano le participazioni alla Biennale di Venezia del 1978, alla Quadriennale di Roma del 1986, e quelle in vari prestigiosi musei quali quello di Vienna, Francoforte, Belgrado, Rivoli, Parigi, Firenze, Milano e molti altri. Sue opere appartengono già da tempo ad importanti Collezioni di Musei e Fondazioni
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Paolo Masi - Pittura Analitica
La Pittura Analitica, altrimenti chiamata Pittura-Pittura, si sviluppò in Italia alla fine degli anni '60 sulla scia di analoghe esperienze francesi e tedesche. La Pittura Analitica si svincola dalla relazione tra l'opera ed un suo significato, evidente (figurativo) o sotteso (concettuale) o espressivo (astrattismo), ma si concentra su una sorta di indagine introspettiva degli elementi intrinsechi che la costituiscono e cioè tela, telaio, colore, segno, e del rapporto tra l'opera ed il suo autore. Cioè, in altre parole, l'Arte Analitica non vuole rappresentare niente, non vuole lanciare messaggi, non scomoda la fisica, è fatta semplicemente di colore e di segni, non ha codici espressivi ma è basata sul rapporto tra il colore, i segni e la sensibilità dell'autore, e quindi si può dire che è un'arte intimistica. L'epicentro di questo movimento fu senz'altro italiano e fu portato avanti da un nutrito gruppo di artisti tra i quali citiamo Claudio Olivieri, Elio Marchegiani, Riccardo Guarneri, Giorgio Griffa, Rodolfo Aricò e Gianfranco Zappettini. Il movimento ebbe risonanza internazionale consacrata dalle mostre presso musei e galleria private europee tra le quali si ricordano Il Museo d'Arte Moderna di Parigi, la Biennale di Venezia, Documenta di Kassel. La spinta che l'Arte Analitica ebbe nell'ambiente artistico sfociò nella Transavanguardia, movimento che portò ad apprezzare nuovamente la pittura.
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Paolo Masi - Analisi di Mercato
Malgrado Paolo Masi abbia aderito quasi subito al movimento dell'Arte Analitica, continuando a farne parte tuttora, del gruppo degli analitici era rimasto l'unico quasi sconosciuto al grande pubblico. Di conseguenza il mercato delle opere di Masi era praticamente inesistente e le relative quotazioni piuttosto minime. In questi ultimi tempi si assiste ad una rivalutazione dell'opera di Masi per cui, in seguito ad una maggiore attenzione dei collezionisti, le quotazioni incominciano a salire anche se siamo ancora a livelli davvero bassi. Per dare un'idea al momento di questa valutazione, dicembre 2020, le opere di Paolo Masi si aggirano su € 4000 per una misura di cm 50x50
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Paolo Masi - Contributi
Una superficie apparentemente anonima e povera, come il cartone da imballo, consente a Masi di creare effetti cromatici e geometrici bucando, lacerando, graffiando, creando un linguaggio concettuale unico nel suo genere, in un continuo divenire compositivo..... Andrea Lercher "Cartoni" dal 1974 al 1976
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