Tutte le opere di Mario Raciti che hanno per titolo " I fiori del profondo" prendono spunto dalla mitologia greca che tratta del mito di Demetra e della figlia Persefone. Nella biografia di Raciti c'è il paragrafo che narra questo mito. L'opera in oggetto è un tondo, sulla destra una linea obliqua divide l'opera in due parti, il fondo è di colore bianco sporco per entrambe le parti. Nella parte sinistra Raciti rappresenta l'Ade con una macchia nera in basso e sempre dal basso si dipartono gli steli che portano in cima i fiori di colore viola e nero. Una macchia color marrone chiaro rappresenta la maturazione di qualche tipo di cereale, dal momento che Demetra è la dea delle messi e della fertilità della terra. Oltre la linea obliqua di demarcazione i colori dei fiori e quello della macchia sfumano sul fondo bianco sporco. La motivazione che Raciti dà di questo passaggio è quello di indagare oltre i simboli che descrivono questo ciclo di opere, ma potrebbe anche essere un momento di stanchezza, di un calo di tensione probabilmente dovuta al fatto che per l'artista la forma tonda della tela è una rarità se non una unicità e quindi da questo può nascere una certa difficoltà di dare equilibrio alla composizione. La linea di demarcazione è quindi un trucco per mascherare questa difficoltà compositiva.
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