Su "La lettura", inserto culturale del Corriere della Sera, di domenica Emilio Isgrò fa una riflessione sulla Germania in questi momenti di Coronavirus. Isgrò attinge alle sue conoscenze letterarie ed umane per parlarci della grande tradizione tedesca in merito a tutte le arti, da quelle visive a quelle musicali e come, dopo due disastrose guerre, provocate e perdute, la Germania si sia risollevata partendo dalla cultura e grazie a uomini politici di lunghe vedute. Emilio Isgrò ci ricorda che il tedesco come lingua di studio gli fu imposto per scelta del preside della scuola media che frequentava, che l'interesse per lo studio della lingua gli venne inculcato dalla professoressa sua insegnante di tedesco, che la conoscenza del mondo tedesco fu grazie alla sua prima moglie che era di Berlino. In questi momenti, in cui è in gioco la sopravvivenza dell'Europa, Isgrò spera che la Germania non si lasci condizionare dai governanti olandesi, diventati immemori dell'accoglienza che in passato il loro paese riservò a fuggitivi di mezzo mondo. Isgrò conclude l'articolo con una constatazione ed una esortazione: questa del coronavirus è una guerra quindi stiamo attenti a non alimentarla.
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