Si è spento ieri all'Ospedale San Raffaele di Milano il noto curatore e critico d'arte Germano Celant. Nel 1967 si accorse di un gruppo di giovani artisti italiani che esponevano presso la galleria La Bertesca di Genova. Comprese la potenza comunicativa del loro linguaggio e ne scrisse il manifesto titolandolo: Arte Povera. Appunti per una guerriglia. Era nata l'Arte Povera, corrente artistica che ben presto ebbe notorietà mondiale. Per Celant fu il trampolino di lancio nazionale ed internazionale per la sua attività di critico e curatore di importanti mostre. Tra queste ricordiamo Identité Italienne al Centre Pompidou nel 1981, Italian Metamorphosis, 1943-1968 al Guggenheim nel 1994, la Biennale di Venezia del 1997. Tra le ultime ricordiamo le tre sontuose antologiche, quelle veneziane del 2019 di Emilio Isgrò e Jannis Kounellis , e quella di Mimmo Rotella alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma del 2018 dal titolo Manifesto. Celant scrisse anche molti saggi e monografie sull'arte, oltre che curare importanti cataloghi generali di artisti quali Piero Manzoni, Mimmo Rotella ed altri.
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