Piero Dorazio nasce a Roma il 29 giugno del 1927. Studia al liceo classico frequentando lo studio del pittore Bandinelli iniziando a dipingere scene di paesaggio e nature morte per poi passare a opere di ispirazione cubista. Nel 1947 è tra i fondatori del gruppo “Forma 1” insieme a Carla Accardi, Attardi, Consagra, Guerrini, Sanfilippo, Perilli e Turcato. Il gruppo segue il filone dell’astrattismo e si muove in opposizione alla funzione sociale dell’arte portata avanti da un gruppo di artisti tra i quali Guttuso, Sassu e altri. All’inizio degli anni ’50 Dorazio apre la galleria “L’Age d’Or” con Perilli e Guerrini con l’intento di farne un luogo espositivo per artisti d’avanguardia. Fa un viaggio a Parigi nel 1947 dove conosce Gino Severini, Hans Arp, George Bracque e altri. Incomincia l’attività espositiva nel 1948 partecipando alla “Quadriennale di Roma” e al “Salon des réalités nouvelles” a Parigi. Nel 1953 è invitato dall’Università di Harvard per un seminario su arte e umanesimo. L’anno seguente la Rose Fried Gallery ospita una sua prima personale a New York. Nel 1957 presenta la sua prima mostra personale a Roma presso la Galleria La Salita. Partecipa inoltre alle Biennale di Venezia del 1956, 1958 e a quella del 1960 con una sala personale. Nel 1960 va negli Stati Uniti dove all’Università della Pennsylvania a Filadelfia riceve l’incarico di dirigere il dipartimento di belle arti, incarico che mantiene per i successivi dieci anni alternandolo con un insegnamento semestrale. Dopo la partecipazione a “Documenta 2” di Kassel nel 1959, nel 1962 entra a far parte del “Gruppo Zero” partecipando a tutte le mostre collettive del gruppo. Nel 1965 partecipa alla mostra “The Responsive Eye” al MOMA di New York e nel 1966 è presente nuovamente alla Biennale di Venezia. Invitato a Berlino dall’Accademia Tedesca vi si stabilisce per sei mesi partecipando ai fermenti ribellistici del movimento studentesco. A partire dagli anni settanta fa numerosi viaggi, Medio Oriente ed Africa in particolare, stabilendosi poi definitivamente a Todi in Umbria. Prosegue nel frattempo l’attività espositiva sia in Italia che all’estero interessandosi anche di scenografia e di libri d’artista. La sua prima retrospettiva viene organizzata in Francia nel 1979 al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris; in seguito questa manifestazione viene trasferita negli Stati Uniti dove viene presentata in numerosi musei. Negli anni seguenti continua l’attività espositiva come quella del 1983 preso la Galleria Nazionale di Arte moderna a Roma, il Premio San Luca del 1986 e la sala personale alla Biennale di Venezia del 1988. Nel 1989 collabora al progetto della "Fiumara d'Arte" di Tusa in Sicilia, grande parco museo a cielo aperto ideato da Antonio Presti e nel 1966 realizza la "camera d'arte" dell'Atelier sul Mare di Castel di Tusa. I quegli anni è impegnato in numerose mostre sia in Italia che all’estero in importanti galleria private e istituzioni pubbliche partecipando attivamente al dibattito culturale dell’arte con interventi sui maggiori quotidiani italiani fino alla sua morte avvenuta a Perugia nel 2005.
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L'Arte Astratta ha inizio in Europa, precisamente in Russia, ad opera di Vasilij Kandinskij. L'Astrattismo si contraddistinque per alcune peculiarità: non imita la realtà, non riproduce la natura, non riproduce la vita ma da questi due presupposti sintetizza percezioni mediate dalla sensibilità dell'autore. La composizione pitturica si traduce in elementi geometrici semplici: la linea , il cerchio, il rettangolo, e da forme libere dai contorni irregolari. Questi elementi vengono riempiti di colori e il loro peso e il loro rapporto cromatico determinano il significato dell'opera che si riallaccia comunque al sentire del momento spirituale dell'artista.
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