Carlo Mattioli nasce a Modena il 8 maggio 1925 e muore a Parma, dove la famiglia si era trasferita, il 12 luglio 1994. Gli inizi sono nel campo figurativo e, visto l'interesse per la letteratura, specialmente per la poesia, inizia come illustratore di libri. Incomincia ad affermarsi agli inizi degli anni '60 con una pittura che sta tra il formale e l'informale. Mattioli, nella sua attività artistica, prosegue per cicli come quello del nudo o quello delle nature morte tra le quali spiccano quelle con studi sul "cestino di Caravaggio" del quale esegue numerose varianti. Negli anni '70 l'attenzione di Mattioli si concentra sull'osservazione della natura con i cicli delle Spiagge della Versilia, dei Campi di papaveri, dei Campi di ginestre, etc. In questi cicli la sua tavolozza si fa materica con colori spesso accesi. Termina questo ciclo con quello delle Aigues mortes, una visione presa dall'alto delle paludi con forme e colori cangianti. Negli anni '80 Mattioli prosegue con nuovi cicli che hanno per soggetto i boschi, le pinete, i muri. Mattioli termina la sua attività utilizzando come supporto ora la pagina di un vecchio manoscritto, ora delle tavole vecchie ora delle tele vecchie a suggellare il sentire del tempo che passa inesorabilmente. Nella sua lunga e varia carriera di artista Mattioli ha partecipato a diverse Biennali di Venezia oltre a mostre istituzionali in Italia e all'estero della quali ricordiamo quella del 1985 presso il Palazzo Reale di Milano o quella presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Ha fatto inoltre parte dell'Accademia Clementina e dell'Accademia Nazionale di San Luca.
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Per Arte Figurativa si intende quel genere di pittura che è semplicemente la rappresentazione della realtà che ci circonda o che si suppone di rappresentare ambientando l'opera nel suo contesto storico. Spesso quindi l'opera figurativa ha un significato descrittivo, di fatti accaduti, o allegorico. Sotto il blocco sovietico, e in parte in Italia, l'Arte Figurativa fu molto condizionata da vincoli ideologici in quanto doveva essere comprensibile dalle masse e volta a celebrare i successi, solitamente presunti, delle élites che governavano quei paesi. In Italia si distinse Renato Guttuso in quanto seppe elaborare un linguaggio nuovo che sfociò in opere come La Vucciria e Caffè Greco. Tra gli artisti stranieri citiamo Francis Bacon, Graham Sutherland, Lucian Freud, Otto Dix, George Grosz ed altri tutti con con una interpretazione personalissima dei soggetti e della tecnica pittorica