Si riportano due articoli di giornale a proposito della mostra di Kazumasa presso il Museo Diocesano di Massa. Un articolo è stato pubbluicato sul Quotidiano Nazionale e l'altro sul giornale Finestre sull'arte. Massa, 15 settembre 2023 - Al Museo Diocesano di Massa prosegue la mostra “Dove nascono le stelle” dell’artista giapponese di fama internazionale Kazumasa Mizokami (1958, Arita), che sta riscuotendo interesse e successo di pubblico. Sabato 16 settembre dalle ore 16 alle 19 sarà di nuovo presente l’artista disponibile ad incontrare i visitatori e accompagnarli alla scoperta del percorso espositivo insieme agli organizzatori, in cui le coloratissime creazioni dell’artista dialogano con le raccolte d’arte del museo (opere di Jacopo della Quercia (1374 – 1438), Felice Palma (1583 – 1625), Agostino Ghirlanda (1550 – 1588), Domenico Fiasella (1589 – 1669). Le sculture esposte di Mizokami sono 46 tutte in ceramica dipinta dall’apparente semplicità, con cui lo scultore giapponese, raffinato interprete delle antiche tecniche della ceramica nipponica, esprime una visione del mondo che proietta lo spettatore verso un futuro archetipico che è dentro di noi. Un’occasione per immergersi nel mondo fantastico di Kazumasa, ma anche per riscoprire tesori d’arte del territorio con opere di artisti come “L’opera di Kazumasa Mizokami – spiega Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati che ha organizzato l’evento insieme al Museo Diocesano – è un dialogo con i materiali e le tecniche per assecondare la dimensione poetica che si sposa perfettamente con gli esiti formali. È il risultato della dimensione astratta-progettuale dell’artista, quest'ultimo cresciuto come erede della grande tradizione della lavorazione della ceramica orientale, dove domina perfettamente la moderazione della terracotta con cui realizza molte delle sue sculture. Le sue opere non sono solo vettori poetici – prosegue Lucchesi - ma sono anche lavori in una dimensione di sospensione temporale; i temi a cui l’artista da forma sono quelli della quotidianità, quelli circadiani delle piccole cose e delle micro-azioni che costellano lo scorrere della vita dell’uomo”. In questo senso esplicative sono le opere “Ragazza che cammina sui fiori”, “Uomo Blu” mentre rimane netta la scelta poetica di Mizokami rispetto al linguaggio scultoreo; rifugge la monumentalità e l’istanza celebrativa che hanno connotato la scultura per millenni, come medium in grado di tramandare figure e gesta eroiche per millenni alla posterità. La sua scultura conquista “l’orizzontalità”, rompe il diaframma fra arte e vita, allontanando quell’aura elitaria che spesso caratterizza l’arte plastica. La scultura di questo artista è inoltre in grado di dialogare in maniera sinergica con l’istanza pittorica, con la sottile capacità di armonizzare forme e colori, integrare spettro cromatico, volumetrie e proporzioni (basta vedere “Le stelle di Giorno”, “Chiara la Luna”, “Una Goccia di Luna”, solo per citare alcune delle opere esposte) Opere che vengono declinate rispetto alla frazione dell’osservatore sia secondo dinamiche orizzontali che sulla verticalità del muro, testimoniando anche qui una profonda conoscenza dei processi fruitivi. Nato nel 1958 ad Arita, località famosa in Giappone per la sua ceramica detta "Imari”. Mizokami cresce in una fornace di porcellana gestita dalla famiglia ma nel 1982 lascia il Giappone prima per il Messico, dove insegna scultura, per poi recarsi a Milano dove si diploma all’Accademia di Brera. Dopo il diploma si stabilisce definitivamente a Milano dove vive e lavora con all’attivo numerose e importanti mostre personali e partecipazioni a collettive, in Italia e all’estero. La mostra, aperta fino al 4 ottobre nelle sale del Museo Diocesano Via Alberica 26, Massa (Ms), è stata organizzata dall’Associazione Quattro Coronati e dal Museo. È visitabile dal mercoledì alla domenica dalle ore 15 alle 19. Per info: e-mail: museodiocesanomassa@gmail.com, 0585 499241 Le sale del Museo Diocesano di Massa ospitano la mostra di Kazumasa Mizokami (Arita, 1958), uno dei principali ceramisti giapponesi contemporanei, dal titolo Dove nascono le stelle, in programma da sabato 1° luglio (inaugurazione alle ore 21 alla presenza dell’artista) fino al 4 ottobre 2023. La mostra, organizzata in collaborazione con l’Associazione Quattro Coronati, presenta 46 opere in ceramica dipinta, testimoni della raffinata tecnica e originalità con cui lo scultore giapponese di fama internazionale reinterpreta una antica arte orientale. Le opere, dall’apparente semplicità, esprimono una visione del mondo che proietta lo spettatore verso un futuro archetipico che è dentro di noi. Per Mizokami si tratta della seconda mostra all’ombra delle Apuane: già lo scorso anno aveva infatti esposto alcune sue opere alla collettiva The Red Dot, mostra sull’arte giapponese contemporanea tenutasi allo spazio Vôtre di Carrara. Nato nel 1958 ad Arita, località famosa in Giappone per la sua ceramica detta “Imari”, Mizokami cresce in una fornace di porcellana gestita dalla famiglia ma nel 1982 lascia il Giappone prima per il Messico, dove insegna scultura, per poi recarsi a Milano dove si diploma all’Accademia di Brera. Dopo il diploma si stabilisce definitivamente a Milano dove vive e lavora con all’attivo numerose e importanti mostre personali e partecipazioni a collettive, in Italia e all’estero. “L’opera di Kazumasa Mizokami”, spiega Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati, “è un dialogo con i materiali e le tecniche per assecondare la dimensione poetica che si sposa perfettamente con gli esiti formali. È il risultato della dimensione astratta-progettuale dell’artista, quest’ultimo cresciuto come erede della grande tradizione della lavorazione della ceramica orientale, dove domina perfettamente la moderazione della terracotta con cui realizza molte delle sue sculture. Le sue opere non sono solo vettori poetici, ma sono anche lavori in una dimensione di sospensione temporale; i temi a cui l’artista da forma sono quelli della quotidianità, quelli circadiani delle piccole cose e delle micro-azioni che costellano lo scorrere della vita dell’uomo”. In questo senso esplicative sono le opere Ragazza che cammina sui fiori e Uomo Blu mentre rimane netta la scelta poetica di Mizokami rispetto al linguaggio scultoreo; rifugge la monumentalità e l’istanza celebrativa che hanno connotato la scultura per millenni, come medium in grado di tramandare figure e gesta eroiche per millenni alla posterità. La sua scultura conquista “l’orizzontalità”, rompe il diaframma fra arte e vita, allontanando quell’aura elitaria che spesso caratterizza l’arte plastica. La scultura di questo artista è inoltre in grado di dialogare in maniera sinergica con l’istanza pittorica, con la sottile capacità di armonizzare forme e colori, integrare spettro cromatico, volumetrie e proporzioni (come nelle opere Le stelle di Giorno, Chiara la Luna, Una Goccia di Luna) Opere che vengono declinate rispetto alla frazione dell’osservatore sia secondo dinamiche orizzontali che sulla verticalità del muro, testimoniando anche qui una profonda conoscenza dei processi fruitivi (per esempio nella serie H2O). “L’artista giapponese”, conclude Mauro Daniele Lucchesi, “testimonia in modo chiaro che la scultura è ancora viva e in grado di parlare a un pubblico sempre più distratto dai media digitali”. La mostra è aperta al Museo Diocesano di Massa (Ms), Via Alberica 26, dal 1° luglio al 4 ottobre con i seguenti orari: fino al 3 settembre mercoledì, giovedì sabato e domenica dalle ore 21 alle 24 e il venerdì dalle 18 alle 24. Dal 6 settembre al 4 ottobre dal mercoledì alla domenica dalle ore 15 alle ore 19